Ciao sono Anna e non dimenticherò mai la mia prima emicrania.

Ero in quinta elementare, cercavo di leggere un libro di testo in classe quando le parole sono diventate sfocate. Presto la mia testa ha cominciato a pulsare, così ho chiesto di andare all’ufficio dell’infermiera – dove ho poi vomitato (anche se non mi sentivo molto nauseata).

Sono passati quasi 25 anni. E qui sono, una mamma che lavora con due figli, e sto ancora combattendo esattamente quelle stesse emicranie.

Quasi non ho alcun avviso – in un momento sto sorridendo e godendomi la mia giornata. Ma poi? Improvvisamente mi ritrovo accoccolata con le luci spente e le coperte tirate su sulla testa mentre cerco di dormire e far passare il dolore.

All’inizio era fastidioso. Ma nel corso degli anni, le mie emicranie sono peggiorate. Quando ho un attacco, è difficile pensare chiaramente – e di conseguenza, sono stata costretta a vivere una vita meno soddisfacente.

Ho smesso di fare giardinaggio e di fare escursioni con la stessa frequenza di prima. Raramente riesco a godermi il tempo che ho con i miei figli (devo chiamare una babysitter quando diventano davvero forti). Caramba, ho persino dovuto ridurre le mie ore di lavoro di recente perché mi ammalavo tutto il tempo.

Mi sento malissimo… So che la mia famiglia, gli amici e i colleghi capiscono che non è colpa mia, ma non vedono il dolore che provo… quindi mi sento comunque giudicata quando devo andare a sdraiarmi.

Per anni ho provato di tutto per prendermi una pausa. Nominatemi ogni rimedio naturale, da banco o prescritto sulla Terra, e l’ho provato. Il trucco del panno bagnato? Certo, funziona – ma solo per cinque minuti, ed è disordinato. E i farmaci? Sì, funzionano anche quelli… ma già fatico a stare al passo coi miei figli.

Verso la fine di quel mese terribile passato principalmente a letto, ho iniziato a condividere le mie frustrazioni sui social media. Non mi aspettavo davvero che qualcuno mi aiutasse… avevo solo bisogno di sentirmi meno sola nella mia lotta.

Ma per fortuna, ho una rete incredibile di amici che credono nei rimedi naturali. Invece di “perché non chiedi al tuo medico delle pillole per il dolore?”, ho ricevuto molta comprensione… e poi ho ricevuto il messaggio che avrebbe cambiato la mia vita.

Un’amica di un’amica, Alessia, mi ha consigliato qualcosa chiamato NeuroCuffia.

Certo, ero scettica – ho provato così tanti gadget che non potevo credere che uno funzionasse finalmente. Ma come ho detto, ho provato la tecnica del panno bagnato e ha funzionato meglio di qualsiasi altra cosa (era solo troppo difficile da tenere in posizione).

Quindi ho deciso di provarlo… e sinceramente, non capisco perché nessuno ne stia parlando perché ha completamente alleviato la mia emicrania in 15 minuti!